Ma come fa la pipì a funzionare da carburante?
Il sistema messo a punto da Lisci crea energia a basso impatto ambientale sfruttando proprio l'urina, sia umana che animale. Nessun utilizzo di petrolio e suoi derivati, nulla viene bruciato per creare combustione.
Un progetto talmente green da avere il supporto di Legambiente, oltre che dell'Università di Sassari.
I motori adibiti alla produzione di energia sono piccoli e quindi di facile installazione. Oltre che per i mezzi di trasporto, l'energia ad urina va bene anche per l'energia domestica.
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Lisci prova a spiegare così il suo sistema: "L’energia prodotta dall’impianto a urina può essere sfruttata sia per i consumi domestici che per motori meccanici. In questo modo l'urina sostituirebbe i carburanti. Lo Stato italiano, però, considera questo uso è illegale, mentre è acconsente all’uso di additivi. Proprio per queste limitazioni abbiamo progettato dei trasformatori che permettono l'utilizzo dell'urina come additivo. I risultati ottenuti fino adesso sono più che incoraggianti. Per fare un esempio pratico posso dire che su un’auto a benzina c’è un risparmio del 35%, su una a gasolio del 60 e dell’80 per un mezzo a gas. Addirittura una grossa imbarcazione può avere un risparmio del 65% sul gasolio”.
Inoltre la pipì non inquina e dopo l'utilizzo in questi futuristici motori può essere ancora adoperata come acqua di recupero per annaffiare le piante. Non si butta nulla quindi, e tutto è all'insegna del rispetto dell'ambiente.
Inutile nascondere che il progetto non è stato tutto in discesa, ma Lisci ha dovuto affrontare e superare alcuni ostacoli tipici che si affrontano quando si progettano motori a combustibili alternativi.
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La formazione di condensa e di elevate quantità di particelle inquinanti hanno rappresentato ostacoli non di poco conto, oltre che la rumorosità dell’impianto. La soluzione trovata da Lisci è tanto semplice quanto geniale: un filtro in lana di pecora sarda. C'è da dire che un sardo come lui aveva la soluzione sotto mano.
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