Fatto in casa: Fare il pieno all'auto...con la pipì!
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Fare il pieno all'auto...con la pipì!



Immaginate di fermarvi in autogrill per una sosta in bagno ed il pieno di benzina. In futuro queste due cose potrebbero essere fatte insieme! Fare il pieno all'auto con la pipì, questa la ricerca che conduce Franco Lisci, ricercatore de "La guspinese impianti". Basta la schiavitù alla benzina, stop alla ricerca spasmodica di carburanti alternativi ed ecologici. Il carburante per le nostre macchine potremmo davvero autoprodurlo con l'urina. Più semplice, naturale, economico ed ecologico di così sarebbe impossibile. Sembra quasi una barzelletta, ma le ricerche sono avanzate e le scoperte fatte lasciano ben sperare.
Ma come fa la pipì a funzionare da carburante?



Il sistema messo a punto da Lisci crea energia a basso impatto ambientale sfruttando proprio l'urina, sia umana che animale. Nessun utilizzo di petrolio e suoi derivati, nulla viene bruciato per creare combustione.
Un progetto talmente green da avere il supporto di Legambiente, oltre che dell'Università di Sassari.
I motori adibiti alla produzione di energia sono piccoli e quindi di facile installazione. Oltre che per i mezzi di trasporto, l'energia ad urina va bene anche per l'energia domestica.

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Lisci prova a spiegare così il suo sistema: "L’energia prodotta dall’impianto a urina può essere sfruttata sia per i consumi domestici che per motori meccanici. In questo modo l'urina sostituirebbe i carburanti.  Lo Stato italiano, però, considera questo uso è illegale, mentre è acconsente all’uso di additivi. Proprio per queste limitazioni abbiamo progettato dei trasformatori che permettono l'utilizzo dell'urina come additivo. I risultati ottenuti fino adesso sono più che incoraggianti. Per fare un esempio pratico posso dire che su un’auto a benzina c’è un risparmio del 35%, su una a gasolio del 60 e dell’80 per un mezzo a gas. Addirittura una grossa imbarcazione può avere un risparmio del 65% sul gasolio”.

Inoltre la pipì non inquina e dopo l'utilizzo in questi futuristici motori può essere ancora adoperata come acqua di recupero per annaffiare le piante. Non si butta nulla quindi, e tutto è all'insegna del rispetto dell'ambiente.

Inutile nascondere che il progetto non è stato tutto in discesa, ma Lisci ha dovuto affrontare e superare alcuni ostacoli tipici che si affrontano quando si progettano motori a combustibili alternativi.

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La formazione di condensa e di elevate quantità di particelle inquinanti hanno rappresentato ostacoli non di poco conto, oltre che la rumorosità dell’impianto. La soluzione trovata da Lisci è tanto semplice quanto geniale: un filtro in lana di pecora sarda. C'è da dire che un sardo come lui aveva la soluzione sotto mano.

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